Vi siete mai chiesti quanto siano green le app che utilizzate o i siti che visitate? Ebbene, Greenpeace USA lo ha fatto e in queste ore sta diffondendo un rapporto dal titolo “Clicking Clean: Who is Winning the Race to Build a Green Internet?” che analizza l’impronta energetica dei grandi operatori di data center e di circa 70 tra siti web e applicazioni popolari .
Quello che emerge è che, mentre Apple, medaglia d’oro con il suo 83%, Google, Facebook e Switch, azienda leader nel settore dei data center, stanno compiendo grandi passi in avanti verso l’obiettivo di alimentarsi con energia al 100% rinnovabile, Netflix, Amazon Web Services e Samsung sono ancora in netto ritardo.
Buoni e cattivi
Ad oggi, quasi 20 compagnie del settore informatico si sono impegnate a usare energia completamente rinnovabile per le proprie attività. Tra gli operatori di data center analizzati, Switch fa registrare i progressi migliori nella transizione verso l’energia pulita. Maglia nera, invece, per Amazon che, nonostante gli annunci fatti, continua a mantenere i suoi clienti all’oscuro circa le proprie decisioni energetiche e, inoltre, rivela Luca Iacoboni, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia: “l’azienda sta allargando le proprie attività in aree geografiche in cui sono utilizzate prevalentemente energie sporche“. Altrettanto perplessi lascia Netflix, con un’impronta energetica che interessa un terzo del traffico internet in Nord America e che contribuisce in maniera significativa alla domanda di dati per lo streaming video, che sta solamente comprando crediti di compensazione delle emissioni, senza aumentare gli investimenti in energie rinnovabili, dopo aver promesso di controbilanciare completamente le proprie emissioni di CO2 nel 2015. Iacoboni commenta:”Al pari di Apple, Facebook e Google, Netflix è uno dei più grandi attori della galassia di internet e gioca un ruolo chiave nel decidere con quale energia questo settore vada alimentato. Netflix deve dunque prendersi la responsabilità di assicurare che la sua crescita sia alimentata da energia rinnovabile, non da combustibili fossili, e deve porsi come capofila su questo tema“.
Il settore IT e le scelte sostenibili
Dal 2009 Greenpeace chiede a queste grandi aziende di entrare in campo con delle scelte energetiche sostenibili e il motivo è molto semplice: nel 2012 il settore IT ha utilizzato il 7% della elettricità globale, quota destinata ad aumentare visto l’incremento del traffico internet globale. Si prevede che nel 2017, cioè quest’anno, la percentuale supererà addirittura il 12%. Entrando nel dettaglio, nel 2015 lo streaming di video ha pesato per il 63% sul traffico totale internet, cifra che secondo le previsioni 2016 di Cisco Network Traffic nel 2020 dovrebbe raggiungere l’80%.
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