Abitate in un condominio e vorreste risparmiare sui costi dell’energia? Ecco un vademecum alla diagnosi energetica, strumento utile per stimare i consumi e i possibili risparmi sul riscaldamento centralizzato, l’illuminazione condominiale o altri consumi.
Di Sara Pizzo per Houzz
La diagnosi energetica non è una certificazione ma un procedimento attraverso il quale un tecnico specializzato, un Esperto in Gestione dell’Energia (EGE) o un Auditor Energetico, analizza i consumi condominiali e crea un modello per individuare i punti critici e simulare gli effetti di diverse opere di efficientamento energetico prima della loro realizzazione. Consente quindi di stimare i risparmi, sia economici che ambientali, e i tempi di ritorno che si possono ottenere con diversi interventi sugli impianti o sull’involucro edilizio.
Per i condomini la diagnosi è obbligatoria nel caso in cui si proceda a una modifica o all’installazione di un impianto centralizzato con potenza termica nominale superiore a 100 kW, in caso di distacco di un singolo appartamento dall’impianto centralizzato e per gli impianti condominiali che dal 31 dicembre 2016 si doteranno di un sistema di contabilizzazione del calore.
Anche quando non obbligatoria, la diagnosi può aiutare a pianificare interventi condominiali di efficientamento energetico e risparmiare sui consumi energetici.
Le principali opere che si possono pianificare sono: il re-lamping, l’installazione di fonti energetiche rinnovabili, la sostituzione della vecchia caldaia condominiale, la sostituzione degli infissi, la realizzazione del cappotto termico.
Una consistente voce di spesa nel bilancio condominiale è spesso quella per i consumi elettrici dovuti all’illuminazione degli spazi comuni. Generalmente si tende a sostituire le lampadine che si bruciano con quelle a risparmio energetico, ma questi interventi sporadici non hanno effetti tangibili sui consumi e talvolta comportano conflitti tra i condomini favorevoli e contrari a sostenere maggiori costi per l’acquisto delle lampadine di ultima tecnologia. In questi casi la diagnosi energetica aiuta a capire in quali condizioni è economicamente vantaggioso fare il re-lamping, decidere quali lampade sostituire e se è necessario cambiare anche i portalampade.
Dal 19 luglio 2016 il tecnico firmatario della diagnosi energetica ai sensi del D. Lgs 102/2014 deve essere obbligatoriamente un professionista certificato. Possono accreditarsi gli EGE, gli Auditor Energetici e gli Energy Manager anche se attualmente non sono state attivate le procedure per la certificazione di tutte queste figure. È possibile incaricare un tecnico competente di eseguire uno studio di approfondimento anche al di fuori degli obblighi di legge per scegliere più consapevolmente gli interventi di risparmio energetico.
La diagnosi energetica è un documento che comporta un minuzioso lavoro di analisi dello stato attuale, la modellazione personalizzata e la restituzione di almeno due scenari alternativi di opere da realizzare. Ha un costo per il condominio di qualche migliaio di euro a seconda del numero degli appartamenti e della complessità dell’edificio.
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