Stamattina, 9 febbraio, intorno alle 10 è stata registrata una deflagrazione nella centrale nucleare di Flamanville, nella Bassa Normandia.
A riportare la notizia è stato il quotidiano locale “Ouest France” che ha escluso fuge di materiale radioattivo e, quindi, un pericolo di contaminazione, perchè l’esplosione è avvenuta in una sala macchine e non nella porzione nucleare. Cinque persone sono rimaste, però, intossicate in maniera non grave dopo aver inalato i fumi causati dall’esplosione e uno dei due reattori è stato fermato in via precauzionale. Il prefetto Jacques Witkowski ha parlato di un incidente verificatosi su “un banale impianto elettrico, nel reattore numero uno, un surriscaldamento sulle guaine dei macchinari che ha poi causato una forte detonazione e una fuoriuscita di fumo in un comparto che nulla ha a che vedere con l’area nucleare“. Nella stessa area si sarebbe sviluppato anche un incendio. Jacques Lepetit, sindaco di Les Pieux, il comune più vicino alla centrale, ha fatto sapere al quotidiano 20 Minutes di aver incontrato il direttore del sito dopo l’incidente, il quale ha assicurato che “la fuoriuscita di fumo è stata bloccata” e che “le operazioni sono sotto controllo“. Ciò nonostante, è stato dispiegato “un ingente quantitativo di uomini e di mezzi di soccorso“.
Il contesto. La centrale di Flamanville è di proprietà di
Da anni è in costruzione un terzo e contestato reattore Epr, nel mirino degli ambientalisti francesi per i gravi ritardi e costi elevatissimi del progetto, triplicati rispetto alle previsioni iniziali, raggiungendo e superando i 10 miliardi di euro, ma le contestazioni sono arrivate anche per un problema di sicurezza. Tant’è vero che nL'articolo Francia, esplosione in centrale nucleare sembra essere il primo su BioEcoGeo.